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Lui & Lei

IL LAGO DELLE FATE 1


di Membro VIP di Annunci69.it Curioso917
05.06.2024    |    4.583    |    2 9.8
"I vestiti volano sull'erba, Isabela entra in acqua, io mi tuffo da una roccia, due bracciate e siamo avvinghiate come serpi, mi solleva, metto le mani sulle..."
IL LAGO DELLE FATE


Ventisei anni,laureata in lingue, insegno italiano in una prestigiosa università di Lisbona,il lavoro è soddisfacente e la paga buona,poche le ore di impegno insomma un bengodi.
Al secolo mi chiamo Annalisa, Lizzie per gli amici e qui in Portogallo ne ho parecchi, adoro questo paese e la sua gente, sempre gioviale e piena di vita.
Dicono che sono una bella femmina,non molto alta ma ben fatta, avete presente le famose misure?sono le mie 90/60/90,occhi cerulei e una cascata di capelli biondi e ricci.
Amo lo sport,pratico surf, nuoto e jogging,e sono una assidua frequentatrice di discoteche.
Attualmente sono single ,i corteggiatori non mancano ma ritengo che sia il momento di trovare la storia giusta,non sono una verginella,ho perso la purezza a 14 anni e da allora non ho risparmiato i miei pertugi.
Preferisco una botta e via nei bagni della discoteca piuttosto di storie stantie senza un futuro,altra mia grande passione i viaggi,ho girato mezza Europa,il nord Africa,e la Malesia, mi manca il continente americano .
Un giorno si presenta una possibilità ghiotta, l'università cerca insegnanti di italiano da mandare tre mesi in Brasile, l'università di Manaus ha fatto richiesta per una lunga sostituzione.
Leggo il comunicato “ conservazione dell'incarico, premiò trasferta, vitto e alloggio e la possibilità di girare il paese, l'università mette a disposizione un carnet di voli da effettuare durante i weekend”,e chi se la fa scappare.
Dopo una settimana sono in volo,arrivo in questa grande città, capitale dello stato di Amazonas,mi viene assegnata una villetta in un quartiere residenziale,due giorni per ambientarsi e poi inizio il lavoro.
La città è viva e piena di attrattive per una ragazza giovane come me',ci sono centinaia di locali uno più bello dell'altro, un'atmosfera piena di colore e la possibilità di divertirsi.
Il primo giorno me ne sto a cuccia,per smaltire il fuso orario, l'indomani sono già intenta a scattare mille foto.
La sera entro nel primo locale che suscita il mio interesse,si mangia e si balla,una vera figata,dopo un ora rimango affascinata da un torello dalla pelle scura,un armadio alto due spanne più di me,i pantaloni attillati mettono in mostra un pacco notevole,poco dopo siamo in pista a ballare e a strusciarsi.
Un buon inizio,ci metto poco a portarmelo a casa, il tipo si chiama Rodrigo e non mi sono sbagliata,ha una mazza da fare invidia a un asino e una lingua che sembra una spatola.
Gli calo subito pantaloni e boxer,e gli pratico una fellatio che lo fa impazzire ,la verga già di buoni venti centimetri,si allunga e si gonfia nella mia bocca, rischio quasi di strozzarmi ma la tigna mi spinge a continuare ,dopo pochi minuti lo sento tremare e la bocca si riempie di crema.
Il tipo non è di primo pelo,mi restituisce il favore,ha una lingua che sembra un piccolo fallo e la sa usare da dio,ho almeno tre orgasmi ed è solo l'inizio,per fortuna mi sono procurata un pacco enorme di preservativi, già in una notte ne ho consumati dieci.
Il suo randello mi ha fatto godere come una vacca e per riconoscenza gli ho dato anche il culo, peccato non potermi godere gli schizzi nell'intestino,ma prima di tutto la salute.
Al mattino liquido il ragazzo, già parlava di rivederci, metto in chiaro come la penso e lo caccio in malo modo,una doccia rilassante, un'abbondante colazione e sono pronta a uscire,il sesso mi mette sempre appetito.
Prima cosa una nuotata nel rio negro, domani programmo di andare al mare, l'esperienza è partita nel migliore dei modi,il paese è bello e la gente simpatica.
Il giorno dopo prendo un piccolo aereo e vado sulla costa,sono 1500 chilometri ma ne vale la pena, nonostante la pelle abbronzata rischio un'insolazione ma mi diverto da morire.
Una notte di relax e riposo e sono pronta per la nuova avventura,mi reco alla mia università, è posta in un edificio neoclassico,in una zona centrale della città,il primo impatto con gli studenti è positivo,erano abituati a una vecchia bacchettona , io sono una ventata di aria fresca.
La classe è composta perlopiù da femmine, qualche maschio e una figura ambigua, sembra una donna e anche bella,ma la voce e il pomo d’Adamo,rivelano inequivocabilmente la sua natura,la o il tipo si fa chiamare Isabela, posizionata in un banco in fondo alla classe.
Finita la lezione,vado a visitare lo splendido giardino botanico, mentre giro per i vialetti la intravedo,non ho mai avuto simpatia per queste persone mezzo uomo e mezza donna, non mi hanno fatto nulla ma provo come un senso di repulsione.
Dopo poco sparisce dalla mia vista e continuo il giro, l'indomani la trovo in prima fila,fa di tutto per mettersi in mostra, continua a fissarmi le gambe e ogni tanto mi sorride,dal canto mio la ignoro.
Un giorno la sorteggio per l'interrogazione,parla benissimo italiano e si destreggia al meglio con la grammatica e la storia del mio paese,la cosa mi incuriosisce e scopro che è iscritta a ingegneria.
Da quel giorno la guardo in modo benevolo,non concepisco la sua scelta ma ne apprezzo l'impegno.
Forse incoraggiata dal mio cambiamento,tenta in tutti i modi l'approccio,la trovo in quasi tutti i locali che frequento e quando mi apparto con un maschio il suo viso si intristisce.
Un po' mi sento stalkerizzata, ma in fondo, non fa nulla per darmi fastidio, durante una sera della settimana che ho in corpo parecchie caipirinha e c'è carenza di maschi che mi interessano, l'affronto decisa.
“Isabela, perché continui a seguirmi,non mi interessano i mezzi uomini”,sul suo viso appaiono lacrime ,mi commuovo,mi siedo sul divanetto accanto a lei.
“Scusami se ti ho ferito,ma le persone come tè non mi hanno mai suscitato simpatia,devo dire che tu sembri diversa ma mi scoccia essere seguita continuamente “,”dirai che sono pazza ma dalla prima volta che ti ho vista mi sono.. insomma mi sono innamorata,mi dirai che una puttana non può amare,ma io sono anche una persona con un cuore e un cervello,ti prego fammi diventare almeno tua amica,le ore che ti vedo in classe non mi bastano “, abbassa lo sguardo in attesa di una mia risposta.
“Isabela,non ho mai avuto relazioni con una donna o con un trasgender,ma tu mi piaci, amicizia, perché no,tra due giorni iniziano due settimane di vacanza,una che mi aiuti a conoscere le bellezze del posto e magari qualcosa di non turistico sarebbe il massimo, per ora ti prometto solo questo,se ti va considerati mia amica”.
Il suo viso si illumina,un sorriso dolce e erotico, passiamo la serata a parlare un po' di tutto,le racconto in sommi capi la mia vita, Isabela è restia a parlare di sé,forse ha paura che mi scandalizzi.
Passo insieme a lei una bella serata,mi porta in una discoteca che non conoscevo,ottima musica,un complesso che suona magnificamente la samba e altra musica locale,ci scateniamo in pista e ogni volta che i nostri corpi vengono in contatto sono presa da brividi, cazzo mi succede,mi piace,non è escluso che me la porti a letto,ma non stasera.
Mi accompagna a casa ci salutiamo,quando sta per andarsene le dò un leggero bacio a fior di labbra:”grazie,mi sono proprio divertita e scusa per come ti ho trattata”.
È felice,se ne và contenta,io entro a casa, durante la notte faccio sogni erotici dove la protagonista è lei,se me lo dicevano solo ieri non chi avrei mai creduto.
L'indomani mattina passa a prendermi con uno scooter tutto scassato, l'ha fatto di sua iniziativa ma la cosa non mi dispiace,salgo e partiamo,ha una guida spericolata ma è in gamba, quando arriviamo ho gli occhi pieni di polvere ma mi sono divertita.
La mattina scorre piacevole,ho degli ottimi studenti che seguono con interesse le lezioni, prima di uscire, chiamo in disparte Isabela e mi invento una storia plausibile per non incontrarci in serata,si fa triste,mi riaccompagna casa e mi fa promettere che ci vediamo l'indomani anche fuori dall’aula.
Ne approfitto per restare una sera in casa,se esco sono sicura che mi sgama, ormai l'ho so, finiremo a letto e tutto sommato la cosa mi stuzzica
Oggi è una giornata solare,ho deciso di invitarla a pranzo a casa mia,lei dice di avere prima delle commissioni da fare, probabilmente andrà a farsi sbattere da qualche caprone,non siamo fidanzati e di natura non sono gelosa.
Preparo una carbonara da leccarsi i baffi con del guanciale portato dall'Italia ,sto apparecchiando,sento suonare il campanello, è lei, vestita con un bel abitino a fiori, sembra più una ragazza al suo primo appuntamento che una prostituta,mi ha portato delle orchidee bellissime, mi viene spontaneo abbracciarla,lei quasi arrossisce,ma sento premere sulla pancia la sua erezione,al solo contatto la mia patata si inumidisce,se non mi stacco,non rispondo più di me'.
“Dai siediti scolo la pasta e arrivo”,mi segue in cucina incuriosita,il profumo ha invaso l'ambiente,ci sediamo,stappo una bottiglia di buon vino e le auguro buon appetito.
Rimango estasiata nel vederla mangiare,divora la pasta con ingordigia:” scusa,adorooo la cucina Italiana e tu sei bravissima “,non la lascio finire,mi alzo e le porto la zuppiera con ancora una porzione abbondante di carbonara.
“Grazie, faccio la figura dell’affamata ma è troppo buona”,vederla mangiare è una soddisfazione,ci scoliamo l'intera bottiglia e poi due tazzine di caffè all'italiana:”se prima mi piacevi da morire,ora sono proprio innamorata, scusa non dovevo dirlo, sarà stato il vino”.
“Dici o forse gli ormoni in subbuglio,adesso è ora che mi parli un po' di tè,io ti ho detto tutto come un libro aperto,due amiche non hanno segreti”.
Si rabbuia:”vuoi sapere se mi prostituisco? Si,non potrei farne a meno,la vita in città è cara e l'università costa,ho mamma e quattro sorelle che vivono in un posto sperduto in piena Amazzonia, mio padre non c'è più e io devo pensare a loro”.
Le accarezzo il viso:”non pensare che ti giudichi,ero solo curiosa,dopo questa mangiata ci vuole un sonnellino,per ora solo quello chiaro,nel pomeriggio mi piacerebbe visitare una favelas”.
Le prendo la mano e l'accompagno in camera,in Brasile non sono abituati e il vino fa' il suo effetto,si addormenta come un angioletto , resto a guardarla dormire, è proprio bella e per niente volgare,mi accoccolo vicino a lei e mi abbandono al sonno.
Quando mi risveglio a occhi chiusi mi rendo conto che il suo viso è a pochi centimetri dal mio, annusa i capelli,sta per appoggiare le sue labbra sulle mie, dò un colpo di tosse fingendo di svegliarmi ora, isabela fa un balzo e si allontana, forse ho sbagliato, anch'io desideravo baciarla.
Mi stiracchio:”ciao,che dormita”,la tiro a me' e le bacio le guance.
”E allora che dici,si può rischiare?tutti dicono che è meglio evitare certi posti,io sono patita di fotografia,non sputo in faccia alla miseria ,sono cose che mi arricchiscono e mi fanno pensare a quanto sono fortunata”,”hai trovato l'amica giusta,un attimo telefono a Carlos un mio amico,solo jeans e maglietta e il portafoglio lascialo a casa “,”ok e tu vestita così?”,”passiamo prima da me', tanto siamo di strada “.
Da non dirlo,non solo mi piace ma mi dà sicurezza, inforchiamo il catorcio e in dieci minuti siamo da lei,due piccole stanze e un bagnetto, tutto pulito e in ordine, una stanzetta trabocca di libri e fotocopie, l'altra è lo scannatoio.
Si cambia e ripartiamo,mi diverte troppo stare con lei in motorino,qui non si usano i caschi e sentire il vento tra i capelli,ti dà un senso di libertà, arriviamo all'entrata della favelas,un gruppetto di tipi staziona con noncuranza,si capisce che sono armati,qui la polizia non si fida a entrare,ci lasciamo passare sorridendo all'idea di quello che ci succederà.
Come previsto da Isabela dopo pochi metri siamo circondate da un gruppo di energumeni,per fortuna Carlos e un gruppo di amici ci stanno aspettando , basta un cenno e l'altro gruppo capisce che non è aria,non siamo prede facili.
Giriamo in lungo e in largo,protette a debita distanza dai suoi amici, è gente poverissima ma piena di voglia di vivere,i bambini giocano con palle di pezza e le donne si fermano volentieri a parlare con noi, evitiamo le zone per così dire tabù ,dove c'è solo spaccio, armi e prostituzione,Isabela mi spiega che ragazzine si e no di tredici anni si vendono per pochi Real,giusto per garantire un pasto alla famiglia .
Mi riprometto di aiutarle,ma ora sono senza soldi, Isabela ha un velo di tristezza, sorride solo quando la fotografo, prima che cali il sole ci consigliano di andarcene,prendiamo il motorino che per tutto il tempo è stato custodito e andiamo a casa mia.
“Perché eri così triste”,”niente,se non riesco a provvedere ai miei, faranno la stessa fine di quelle che hai visto oggi”,”cosa pensi di fare”,”studio l'italiano per andare là a battere,gli italiani sono i più generosi e meno violenti,qui rischio sempre la vita “,”perché? ti stai laureando a pieni voti,non buttare la tua vita “,”è un bel sogno ma irrealizzabile,chi vuoi che assuma una come me'”, mio zio sarebbe disposto, è un architetto che ama uscire dagli schemi,ma tu saresti più felice a vivere qui”,i suoi occhi si inumidiscono:”dai pensiamo dopo al futuro,che ne dici di due bistecche alla milanese con cipolline caramellate, però pretendo che mi dai una mano “, mi guarda con occhi da cerbiatta:”grazie,ho capito subito che donna meravigliosa eri, poterti conoscere è stato bellissimo “,le tengo strette le mani e la lingua le forza le labbra,per un attimo resta bloccata,poi si abbandona al mio bacio.
“Vieni, pensiamo dopo al cibo”,mi segue timorosa in camera,dove ci uniamo in un tenero bacio,un bacio da vere amanti, appoggio le mani sui suoi fianchi e la stringo a me.
Deve avere un pitone,mi struscio per godere del contatto, è da giorni che lo desidero e subito la mia fichetta piange lacrime di piacere,restiamo avvinghiate a baciarci per un tempo infinito,poi prendo l'iniziativa.
Le sfilo la maglietta,a due tettine morbide,mi attacco a un capezzolo e succhio come una lattante affamata, Isabela inizia a ansimare,la verga gonfia il pantalone,mi prende per le chiappe e struscia il pene sul mio pancino.
La mia libido esplode,mi siedo sul letto e le calo i jeans ,mi appare un uccello enorme che esce almeno due spanne dal perizoma,con movimento deciso squarcio il tessuto ,alzo lo sguardo come a chiedere la sua approvazione.
Sulla grossa cappella si sono già formate gocce di precum,con la lingua ne gusto il sapore,non mi frega niente che fa la puttana in questo momento la desidero con tutta me stessa.
La lingua scorre sul prepuzio, colo abbondante saliva e inizio una lenta masturbazione,Isabela artiglia i miei seni ,i capezzoli reagiscono al piacere delle sue mani,si irrigidisco fino a diventare come falangi di un mignolo, tento in ogni modo di infilarmelo in bocca ma ha stento entra la cappella e poco più, con testardaggine insisto,mi manca quasi il fiato ,ma riesco a arrivare fino a metà asta, Isabel e in deliquio ,le sue gambe tremano,mi fa alzare e torniamo a baciarci,mi sta dando sensazioni mai provate,non posso resistere oltre,la prego di possedermi,Isabela mi tratta come un cristallo prezioso ,mi fa distendere sul letto e mi copre con il suo corpo continuando a baciarmi,ha la delicatezza di una donna e la forza di un uomo,la vagina è un lago,il desiderio fa continuamente colare umori,la sua enorme cappella,si bagna del mio piacere:”ti voglio,ma ti prego fai piano”,”non ti preoccupare la mia virilità ti darà solo piacere”.
È incredibile ma entra senza darmi quasi dolore,un leggero fastidio iniziale è sostituito da un'enorme piacere,i nostri ventri sono incollati,la bestia è tutta dentro di me',Isabela resta immobile per farmi abituare all'intrusione,dopo un attimo sono io che comincio a muovermi,mi agito sul randello provando un infinito piacere.
Si stacca dalle mie labbra e fissa lo sguardo nei miei occhi,ho quasi paura ma vi leggo amore,in un attimo raggiungo un orgasmo mai immaginato, rivolto gli occhi dal piacere,lei inizia un lento movimento che mi procura una miriade di piccoli orgasmi ma voglio di più, voglio sentirla mia, voglio sentire che mi sfondi senza pietà,non ho mai goduto così con un uomo,Isabela mi scopa la figa e il cervello,mi sento un oggetto nelle sue mani,ma mi fa sentire i cori degli angeli,dopo un tempo che non posso definire, sento montare dentro di me qualcosa di mai provato,vengo urlando come una fontana.
Isabela non è venuta ,pensa solo al mio piacere, gocce di sudore le imperlano la fronte,si sta trattenendo per permettermi di godere ancora:”vieni ti prego vieniiiii “,gli pianto le unghie nella schiena fino a sentire uscire il sangue,lei si lascia andare,e viene,la mia figa riceve una quantità di schizzi, ognuno mi procura un nuovo orgasmo.
Esce da me,ci stendiamo accanto senza una parola,ansimiamo come dopo una lunga corsa,poi solo baci e coccole.
Riprendo un minimo di lucidità:”cazzo il preservativo”,lei mi guarda con occhi da innamorata :”non preoccuparti,ho ritirato oggi le analisi,e con i caproni uso i profilattici”,un po' mi tranquillizzo,sento che posso fidarmi di lei e poi a pelle mi ha donato sensazioni mai provate.
Ci alziamo,cerco di andare a farmi un bidè :”ferma Annalisa,goccioli dappertutto”,si attacca con le labbra alla mia natura e beve il mio e il suo piacere,la sua lingua mi fa impazzire ,mi siedo allargo al massimo le cosce e mi lascio andare al suo cunnilingio,dopo più di mezz'ora sono completamente svuotata,alzo bandiera bianca e devo pregarla di smettere.
E già domani,ma siamo affamate,preparo le pietanze sotto lo sguardo attento di lei che mi bacia in continuazione, mangiamo come porche,non c'è come il sesso per mettere appetito,ci rilassiamo un po' sopra il divano, le stringo le mani ,poi dalla mia bocca:”ti prego isabella stanotte resta con me' “,mi bacia col volto rigato di lacrime,poi ci mettiamo a letto come vecchi sposi, tuttedue,non sappiamo cosa dire per paura di rompere l'incantesimo e pian piano scivoliamo nel sonno.
Sono la prima a svegliarmi, guardo Isabela che sta dormendo,i capelli arruffati e neanche un filo di trucco, sulle labbra un leggero sorriso,come stesse facendo un bel sogno , strana la vita ,ma ora siamo qui e mi rendo conto che con lei sto bene, basta un leggero bacio a fior di labbra e si sveglia:”buongiorno amor…”si accorge che stava pronunciato la parola proibita per una come lei.
“Buongiorno,si veramente un buongiorno, guarda che disastro,le lenzuola sono zuppe,non pensare di andartene,ora pensiamo a lavarci e poi mettiamo a posto questo casino “,il suo volto si illumina, quando sorride è bellissima , vorrebbe trovare le parole giuste ma è come bloccata.
“Dai pigrona,ti devi accontentare di dividere lo spazzolino non ne ho altri di riserva, più tardi facciamo scorta, sbrigati ti aspetto in doccia”,sono la prima a stupirmi delle mie parole,sono anni che uso il maschio ma con lei è diverso,un rapporto complicato,ma in cuor mio voglio provarci.
Si alza col pitone ciondolante,un immagine erotica e buffa nello stesso tempo,un bellissimo corpo femminile con davanti una proboscide penzolante, vedremo come va a finire ma vale la pena provare.
La sua voce tentenna:”ma..vuoi davvero,non ho niente per cambiarmi e poi che diranno in università”,”un problema per volta,in questa casa posso ospitare chiunque,se vuoi passiamo da tè e carichiamo qualche valigia,decidi tu,per me' è casa tua e asciugati gli occhi,non ti sto picchiando”corre ad abbracciarmi:"sbrigati lì c'è lo struccante cerca di non sporcare la salvietta,ti aspetto in doccia”.
Sono veramente io? forse sto impazzendo ma sono coinvolta,Isabela si lava i denti e mi raggiunge sotto gli scrosci di acqua tiepida,ci passiamo la spugna a vicenda,la sua pelle liscia mi dà brividi di piacere,ci baciamo mentre l'acqua scorre tra i capelli,senza riflettere mi inginocchio,le mie labbra risvegliano la bestia,a costo di annegare gli faccio un fellatio ,riesco a farlo entrare oltre la faringe, ormai riesco a farlo scorrere,impugnò l'asta per regolare la profondità,Isabela con le mani sulla mia testa mi detta il ritmo,ci vuole poco a ottenere il mio premio,ingoio schizzo per schizzo fino a pulire la verga,:”ottimo, adoro lo yogurt a colazione”uno sguardo e scoppia una risata.
L'indomani i partner mi danno fastidio, ma con lei è diverso,non so cosa mi sta succedendo ma va bene così, passiamo al market a fare la spesa, nella dispensa c'è il deserto, inizio a mettere cose nel carrello, improvvisamente mi balena un idea .
“Dove hai detto che abita la tua famiglia ?”,”in un piccolo paese sperduto,una radura accanto al grande fiume, lavorano un piccolo appezzamento di terreno,sperando che non entri nelle mire dei grandi possidenti terrieri”,”non li vedi da tanto ?”, “saranno ormai più di due anni ,tra qualche giorno Maria compie i 18 anni, purtroppo in quel posto ci si arriva solo in aereo “,le prendo il viso tra le mani sotto lo sguardo divertito di alcune massaie,:”non sarebbe ora di rivederle? Ho quindici giorni di ferie da oggi e non sono mai stata nella foresta amazzonica,io potrei scattare foto uniche e tu vedere i tuoi cari”.
Resta imbambolata:”lo faresti davvero “,”ho carnet di viaggi da sfruttare, quale migliore occasione? Non devi decidere adesso,prenditi tempo,ma non troppo, quindici giorni volano, e ogni giorno è un giorno in meno che puoi stare con la famiglia “.
Come al solito le si inumidiscono gli occhi:”basta piangere,ti cola tutto il mascara,ti accompagno a casa,tra un paio d'ore passo a prenderti,fai come ti pare ma sappi che sarei felicissima di vivere questa avventura con tè “.
La lascio sotto casa piena di dubbi, ancora non so cosa deciderà ma smanetto su internet per cercare i voli,dopo due ore torno da lei, salgo le scale e mi avvicino alla porta socchiusa,sento urlare pIsabela:”lasciami porco,non voglio,basta, basta “,taci troia ,tra poco guaisci di piacere,che cazzo ti prende”,mi avvicino in silenzio lo stronzo a il cazzo conficcato nel suo culo,le dà bordate senza pietà,dalla cucina prendo un coltellaccio e glielo punto alla gola:”stronzo non hai capito che non vuole,prendi i tuoi stracci e vattene, se no quanto è vero dio ti recido la carotide”,il mio viso è una maschera di rabbia, riconosco la bestia, è Carlos il nostro accompagnatore alla favelas:”calma,calma,me ne vado ,ma questa puttana mi deve cento Real per il giro turistico,prendo dalla tasca una mazzetta di soldi e glieli sbatto in faccia:”sparisci e non farti più vedere,adesso Isabela è la mia donna, chiaro “,il bastardo raccoglie i soldi e toglie il disturbo, abbraccio Isabela che singhiozza disperata.
Fai le valigie e svuota questo posto,da ora vieni a vivere da me, obbedisce, l'aiuto a fare le valigie,mi segue come un cagnolino senza parlare,chiamo un taxi e andiamo a casa.
“Era questo il prezzo da pagare,da ora non sei costretta a fare nulla,se ti va di andare con un uomo lo fai solo per piacere,intesi!!,e adesso fammi vedere come ti ha conciata quel bastardo “, mi guarda muta, nei suoi occhi un'infinita tristezza,prendo dal bagno una pomata lenitiva ,il suo pertugio è tutto arrossato :”guarda come ti ha conciata”,mi guarda con amore:”perché fai questo?”,”non hai sentito prima,sei il mio uomo e non permettono a nessuno di mancarti di rispetto e adesso stenditi che vedo cosa posso fare”.
Non avrei mai pensato di dire queste parole ma è quello che sento dentro,il figlio di puttana l'ha inculata a secco,per fortuna il goldone era lubrificato, l'ano è slabbrato ma non ci sono lacerazioni,mi riempio un dito di pomata,vedo il buchino pulsare,mi prende una voglia che non riesco a trattenere,mi immergo tra le sue chiappette e comincio a leccare le piccole labbra tumefatte, isabela ha un sussulto,poi si abbandona al piacere della mia lingua,una sensazione mai provata, è la prima volta che assumo un ruolo attivo con un uomo,la lingua sonda l'interno come un piccolo cazzo,inizia a tremare e ansimare,godo del suo piacere,senza toccarmi sento il perizoma bagnato,la piccola caverna è un invito per le mie dita, entro con l'indice pieno di pomata attenta a non procurarle dolore,lei reagisce,la verga si gonfia,si mette a pecora offrendomi il suo frutto, vado fuori di testa ,la sditalino con due dita mentre impugno la mazza e la masturbo,le mie dita intrise di pomata sguazzano,lei lancia un lungo sospiro e schizza sulle lenzuola,poi solo tenerezza.
Nonostante l'ora ci addormentiamo abbracciate,felici e rilassate,al risveglio mi sento motivata,mi attacco al computer e scelgo un volo,deciditi,se schiaccio enter è fatta,si avvicina, mi prende la mano e insieme schiacciamo il tasto.
Non so come potrà finire,ma voglio vivere la nostra storia fino in fondo,non sono mai stata veramente innamorata ma quello che provo per lei è diverso anche se non so bene cosa sia.
Organizzare un viaggio in quei posti non è facile, giriamo un mercatino per procurarsi l'indispensabile,abiti e scarpe adatte,cappellini e repellenti per gli insetti,su suo suggerimento compro anche machete e una pistola,lei ne possiede già una.
All'alba prendiamo un piper, appena si alza in volo mi godo lo spettacolo, sorvoliamo a bassa quota la foresta amazzonica,uno spettacolo da togliere il fiato, Isabela tace ma mi stringe forte la mano,si capisce che ha il terrore di volare, scatto mille fotografie, sono ammaliata da tanta bellezza , quando l'aereo scende di quota,la poveretta si irrigidisce,la stringo forte ,ci baciamo fino all'atterraggio su una pista ai margini della foresta, prendo accordi col pilota,ci fermiamo nel piccolo chiosco a bere e poi ci approntiamo per la scarpinata che ci aspetta.
Tre ore su un sentiero nel bel mezzo della foresta, ogni tanto incontriamo animali di tutte le specie,Isabela è nel suo elemento,si muove con l'agilità di un gatto,spesso la vegetazione copre il sentiero e lei apre la pista a colpi di machete,immersa in tanta bellezza non sento nemmeno la fatica.
Finalmente si arriva a un'ansa del fiume ,una piccola canoa e tirata a secco:”eccoci,dopo quel gruppo di alberi c'è una piccola radura dove c'è la mia casa”,Isabela freme dalla voglia di abbracciare i suoi cari, nessuno l'aspetta, sarà una sorpresa.
A momenti la sorpresa finisce male,da un cespuglio spunta la canna di un fucile:”andatevene,via, via”,mi spinge dietro a lei:”sono Isabela,Isabela”la canna del fucile si abbassa, è una scena da spezzare il cuore “Maria sorella, tesoro”,” Isabela,sei tu? grazie Dio,Isaque fratello mio”,si corrono incontro,e si abbracciano”.
“Finalmente sei venuto”,”non potevo perdere il tuo compleanno e gli altri?”,”tutto bene . per ora teniamo a bada gli scagnozzi dei latifondisti ma a qualche vicino è andata peggio e lei?”,”ti presento Annalisa,la persona più stupenda che abbia mai conosciuto, naturalmente tranne voi “,”e che ci fa qui?”, Isabela si impappina:”ciao e timido,sono la sua donna “,in lampo mi abbraccia e bacia le mie guance:”benvenuta sorella,andiamo a dirlo a mamma “.
Maria è vestita di stracci,con ai piedi stivali consumati,ha dei bei tratti e il sorriso di Isabela,la pelle è color bronzo,si capisce che passa ore sotto il sole ;quasi mi trascina verso la casetta,poco più di una capanna, pareti in muratura e tetto coperto di fogliame,allarmate dai rumori esce la mamma e due sorelle.
La scena è commovente,la gioia di rivedersi dopo anni,esce anche la più piccola ”Isabelaaaa”,corre e gli salta in braccio :”ciao Alaide ,ma quanto sei cresciuta,sei proprio una signorina,ti ho portato delle cose buone”.
Un quadretto idilliaco ,la madre,Taina,ha poco più di sessant'anni ma ne dimostra molti di più, chissà cosa ha passato la poveretta, poi in ordine di età,Beatriz che di anni ne ha 16 e Ester di 14, Beatriz è quella con lo sguardo più furbetto e pieno di curiosità.
Io mi tengo un po' in disparte ma quando Isabela mi presenta come la sua donna,tutte le attenzioni vengono rivolte a me, entriamo in casa e svuotiamo i voluminosi zaini, sembra di essere a Natale, famiglia povera ma dignitosa.
Mentre Taina e Ester si occupano del pranzo e Isabela le tiene compagnia, Beatriz e la piccola Alaide,mi portano a vedere i luoghi più curiosi dei dintorni, Beatriz vuole conoscere tutto di me e di come io e Isabela ci siamo incontrate.
Ci sto bene in loro compagnia,la famiglia fa di tutto per mettermi a mio agio,rientriamo per il pranzo tanta verdura e una carne che non ho il coraggio di chiedere cos'è, comunque tutto gustoso.
Nel pomeriggio Isabela e Beatriz mi portano a vedere i piccoli appezzamenti coltivati a ortaggi,con quelli e i frutti della foresta e qualche pesce sbarcano il lunario vendendo le poche cose al mercato del paese che dista più di 10 chilometri ,mi rendo conto che é una vita dura ,al limite della sopravvivenza, il lato positivo è che il posto è meraviglioso.
"E allora che te ne pare","da turista è una favola,ma mi rendo conto che è duro sopravvivere","certo ma l’alternativa l'hai vista,quelle ragazze sono più giovani di Ester, non voglio che le mie sorelle facciano quella fine",il solo pensiero la intristisce, conosco il rimedio,un bacio da togliere il fiato, Beatriz sogghigna,”venite,ti ricordi lo specchio delle fate,dai andiamo “, dieci minuti in un sentiero che attraversa una macchia e appare un panorama da sogno.
Un serie di cascatelle, un piccolo rio,scorre tra le rocce e i salti hanno creato un laghetto di acqua cristallina, ovunque mi giri è un tripudio di bellezza , alberi secolari, pappagalli colorati e buffi tucani, resto incantata a osservare,non riesco nemmeno a fotografare tanto sono emozionata e affascinata da tutto.
“Ops mi sono ricordata che devo mungere le capre,voi state pure,buon bagno e non preoccupatevi di rientrare c'è taaanto tempo prima di cena”, Beatriz strizza l'occhio, già mi piace questa adorabile ruffiana.
I vestiti volano sull'erba, Isabela entra in acqua,io mi tuffo da una roccia,due bracciate e siamo
avvinghiate come serpi,mi solleva,metto le mani sulle sue spalle, la cingo al bacino e sento il calore della sua mazza farsi strana in m'è, è troppo che la desidero,ormai è come droga,vengo e lancio un urlo che fa volare gli uccelli.
È il mio uomo, l'unico che mi ha fatto sentire su una nuvola, Isabela continua imperterrita a scoparmi,prima di riempirmi il ventre raggiungo l'orgasmo altre tre volte,mi sono accorta che Beatriz ci spia da dietro un riparo e la cosa mi eccita ancora di più,vedo che la ragazzina si tocca e probabilmente raggiunge l'orgasmo con me.
Ho trovato il mio paradiso e ho accanto la persona che amo,quasi mi spaventa pensarlo ma sento nel profondo che è così,la mia natura mi porta a essere determinata,ci saranno mille ostacoli ma non mi spaventano.
Dormiamo su stuoie sul pavimento,non è scomodissimo ma purtroppo non c'è privacy, sogno il laghetto e noi che facciamo l'amore.
Isabela si sveglia allegra:”oggi si và a pescare, mamma te la senti di badare agli animali”,”certo , andate e divertitevi, Maria quando passi controlla a valle la rete per i piranha, Ester e Beatriz sogghignano, solo ora me ne rendo conto,questi fiumi sono pieni di piranha, Beatriz mi sorride:”tranquilla sorella,ieri ho controllato le reti, è la prima volta che vedo il mio fratellone felice,non mi perdonerei mai se ti divorassero”.
Mentre scendiamo verso il fiume,getta un pezzo di pane nel rio,subito l'acqua ribolle:”visto,questi pesciolini sono adorabili”Maria gli molla un ceffone:”vuoi farla scappare,adesso tocca a tè tirare la barca in acqua”.
Mi sembra proprio,di essere in famiglia,la piccola Alaide sta tutto il tempo seduta sulle mie gambe,il fiume è un po' inquietante ma con loro mi sento al sicuro,la pesca è abbondante torniamo con quattro pescioni tipo storione,mamma Taina ha il compito di affumicarli.
La casa della mia infanzia aveva un giardino,non mi tiro indietro a lavorare nei campi, l'unica scocciatura è che la mia pelle puzza di Autan e sudo come una bestia,ma poi ci aspetta il nostro laghetto, anche se è pieno di curiosi, infondo è normale, tranne una volta a settimana non vedono mai nessuno e le tre sorelle sono già in età di tempeste ormonali.
I giorni volano presto dovrò rientrare:”Isabela se vuoi fermarti ancora un po' non ci sono problemi,avviso il pilota e torni quando vuoi”,”non se ne parla nemmeno,devo studiare anche se so che è inutile,e poi non ti lascio sola,la città è piena di bei ragazzi”,”scemo tu sei unico e non solo per il fratellone,ho ancora due mesi di contratto ma stai sicuro che non ti mollo”.
È da qualche giorno che mi frulla nella testa un'idea , è improbabile ma tentare non nuoce,arriva il giorno della partenza, l'addio è struggente,non faccio parte della famiglia ma ho gli occhi umidi, Taina mi tratta come una figlia,il suo abbraccio mi commuove,la piccola vuol sapere quando torniamo,sul viso di Isabela c'è un velo di tristezza,le stringo la mano:”tranquille,ora che vi ho conosciuto non vi libererete così facilmente di me”.
Maria e Beatriz,ci accompagnano al piccolo aeroporto,gli zaini sono quasi vuoti e ne approfittiamo per portare qualcosa al mercato, mentre l'aereo decolla le sorelle si sbracciano a salutare.
Durante il volo Isabela è triste, adesso che conosco la famiglia,la capisco di più,arrivati a casa il tempo di organizzarci , poi la guardo con occhi da cerbiatta,il miglior rimedio contro la tristezza.
Ci rotoliamo nel letto per ore,mi possiede in ogni posizione,ho un desiderio che mi rode da tempo,mi alzo vado in bagno e quando torno gli faccio vedere il tubetto di lubrificante:”Dio come lo desidero,ma sei sicura?”,”è impossibile che il tuo pitone possa farmi del male e poi l'ho desidero , voglio essere completamente tua”.
Tra il dire e il fare…,devo interromperlo più volte,il mio culetto è allenato ma non ha mai ricevuto un calibro del genere,ma la tigna è più forte,mi
dò una spinta violenta contro il suo bacino e mi impalo ,lo sento completamente nella pancia,un dolore lancinante,mordo il cuscino,le lacrime sciolgono il mascara:”fermo, fermo ma non uscire,lo sento pulsare,pian piano il dolore scema e cominciano a farsi strada ondate di piacere,mi sente rilassata e comincia a muoversi, sono completamente dilatata ma il lubrificante fa il suo lavoro,il randello scorre lungo tutto il canale non provocando dolore e Isabela aumenta il ritmo,ora provo solo piacere,un piacere diverso che mi attanaglia la mente, per la prima volta mi sento di appartenere a qualcuno.
Il condizionatore è spento e i nostri corpi sono un bagno di sudore.
Come in preda a un raptus,lo invito a incularmi più forte,a riempire il mio intestino,le mie parole sono come benzina sul fuoco, accelera il ritmo e da affondi che mi squassano ma godo,godo come non mi era mai capitato.
Isabela è al capolinea,lo sguardo devastato dal piacere,non l'ho mai sentito così,grugnisce e farfuglia parole incomprensibili, raggiungiamo l'orgasmo all'unisono,io spruzzo le lenzuola,lui scarica una quantità impressionante di sperma nel mio retto,lo sento fino all'intestino,i fiotti non finiscono più,poi si abbassa e beve tutto quello che esce dal mio pertugio completamente aperto.
Impazzisco dal piacere, vorrei che subito entrasse nella mia figa ma lui si dedica al clitoride.
Credo per un po' di essere svenuta, sento suonare le campane nella testa e poi è solo dolcezza.





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